Fu una delle prime donne a Caldaro a gestire da sola la propria locanda, e lo fece con successo per oltre 40 anni. La sua era la pensione GIUS, destinata poi a diventare GIUS – La Residenza. Ma chi era esattamente questa signora emancipata dall’aura così particolare, sempre ben vestita e con la battuta pronta, nota in paese col soprannome di “Glückweibi”?
Maria Glück Gius nacque il 31 luglio 1932 al vecchio ospedale di Caldaro, e dimostrò da subito il proprio carattere tenace. Sebbene nata di soli sette mesi, riuscì a sopravvivere. Ben infagottata nella bambagia, visse i suoi primi giorni accanto alla stufa del panificio dei genitori, così che potesse restare al calduccio.
Maria trascorse l’infanzia nella casa di famiglia sopra il panificio, che si trovava nel centro di Caldaro. Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dell’italianizzazione forzata, la famiglia fu sottoposta a pressioni per cambiare il nome del panificio da “Glück” a “Fortuna”, il suo corrispettivo italiano. Ma sua madre, da cui Maria aveva ereditato lo spirito combattivo, si rifiutò di farlo. Di conseguenza la famiglia Glück fu costretta a chiudere la propria attività, ma solo per poche settimane: trattandosi infatti dell’unico panificio in grado di fornire il pane al paese, presto fu concessa la riapertura.
A quei tempi la povertà si era ampiamente diffusa anche a Caldaro, e la famiglia Glück fece del proprio meglio per aiutare il più possibile le famiglie della zona, pur non essendo a sua volta esente da difficoltà finanziarie. Tanto che, quando Maria aveva solo otto anni, i suoi genitori dovettero vendere la sua amata cetra per poter pagare la fornitura di grano.
All’età di soli 13 anni Maria Glück incontrò il grande amore della sua vita: Arthur Gius, figlio di un agricoltore locale e garzone che consegnava il latte al panificio. Arthur era anche un ottimo Schuhplattler, ovvero era abilissimo nei balli tradizionali altoatesini, cosa che fece colpo sulla giovanissima Maria. I due diventeranno una coppia e resteranno insieme per tutta la vita.
Nel 1956 nacque il suo primo figlio Gerhard, seguito sei anni dopo dalla figlia Gerda. In quello stesso periodo, Maria compì un grande passo che si rivelò poi fondamentale per il futuro della sua famiglia.
Insieme al marito decise di aprire una locanda. “Ne andava molto orgogliosa, perché era la prima pensione a Caldaro ad avere le camere con bagno” racconta la nipote Vera, divertita. Maria gestiva la pensione praticamente da sola: Arthur aveva mantenuto il proprio lavoro di agricoltore, e il padre di Maria aiutava accudendo i nipotini Gerda e Gerhard mentre lei era al lavoro. Un modello di famiglia molto moderno per l’epoca, che Maria Glück aveva già visto adottare ai propri genitori. Probabilmente fu anche questo a renderla sempre così “avanti” e aperta di mente.
Dopo tanti anni di lavoro arrivò il pensionamento, e con esso la possibilità per i nonni Glück di godersi insieme il meritato riposo. Di lì a poco, però, Arthur venne a mancare e Maria fu costretta a vivere senza la propria anima gemella. Ciò nonostante restò sempre fortemente coinvolta nelle attività della famiglia, rivendicando attivamente il proprio ruolo. Mara e sua sorella Vera ricordano con gioia nonna Maria: “Tutti gli anni a Capodanno le telefonavamo a mezzanotte in punto: era lei a insistere! E poi, tutti i sabati ci invitava a pranzare da lei. Era un’ottima cuoca e passava a trovarci alla caffetteria la nonnaglück tutti i giorni. Ha dato il suo contributo fino all’ultimo, con i suoi aneddoti, i suoi buoni consigli e le sue piacevoli chiacchierate con gli ospiti GIUS.
Pur essendo molto sensibile, Maria possedeva un’incredibile forza interiore che irradiava anche all’esterno. Mara e Vera descrivono la nonna come una persona socievole, equa e “sempre pronta a dare i consigli migliori.” Era anche una persona franca e diretta, che non aveva paura di dire la sua… anzi! Maria Glück era nota per avere pochi peli sulla lingua, ma sapeva sempre esprimere la sua opinione in modo molto cortese e piacevole, e per questo era apprezzata da tutti.
Onesta, corretta, precisa e disponibile: queste le qualità che meglio descrivono nonna Glück, una donna vulnerabile ma al contempo incrollabile, con un forte senso della famiglia e della giustizia e soprattutto con un’ottima capacità di ascolto. Un pregio che la rese sempre molto amata e stimata da tutti e in particolare dalla sua famiglia.Curiosamente, il nome della caffetteria boutique “la nonnaglück” all’inizio non le piacque per niente. “Poi però cambiò idea e iniziò ad andarne fiera”, ridacchia Mara.Il suo spirito è tutt’ora chiaramente presente, non solo nella caffetteria ma anche e soprattutto nella Residenza, il luogo in cui visse fino al suo ultimo giorno, il 29 novembre 2021. Un luogo che senza di lei non esisterebbe. Ancora oggi la sua famiglia e qualche ospite conservano l’immagine di Maria che li saluta dal balcone.